A circa diciotto anni di distanza dall’adozione della L. 421/1992 e del D.lgs. 29/1993, che avevano determinato il cambiamento epocale della privatizzazione del rapporto di lavoro alle dipendenze delle Pubbliche Amministrazioni e a poco più di dieci dalle cd. leggi Bassanini (in particolare la L. 59/1997 ed il D.lgs. 80/1998) che completavano quel cambiamento introducendo altresì elementi di semplificazione e snellimento nell’attività amministrativa, il recente D.lgs. 150/2009, che raccoglie la delega contenuta nella L. 15/2009, determina rilevanti novità nella struttura e nella gestione del rapporto di lavoro pubblico.

L’intervento del 2009, sebbene in linea di continuità con le riforme degli ultimi venti anni, tuttavia, registra un ripensamento del rapporto tra la legge e la contrattazione collettiva. Consistenti infatti sono le modifiche in materia di contrattazione collettiva: la nuova disciplina si propone da un lato di tracciare una netta linea di demarcazione tra le materie demandate all’autonomia collettiva e quelle sottoposte alla legge, dall’altro a ridurre le materie oggetto di confronto sindacale ed inibire così che i poteri dirigenziali possano essere negoziati con il sindacato.

Per quanto riguarda gli strumenti di valorizzazione del merito, i metodi di incentivazione della produttività e la qualità della prestazione lavorativa (articoli 17-31 del D.lgs. 150/2009), le Amministrazioni pubbliche sono chiamate a promuovere il miglioramento della performance dei dipendenti anche utilizzando sistemi premianti selettivi, secondo logiche meritocratiche e valorizzando i dipendenti più meritevoli con l’attribuzione selettiva di incentivi sia economici che di carriera. In particolare, è espressamente vietata la distribuzione dei premi in maniera indifferenziata sulla base di automatismi estranei al processo di valutazione.

Partendo dall’analisi di queste problematiche, si ritiene opportuno avviare una riflessione mirata per l’applicazione nel sistema camerale di comportamenti e scelte uniformi sia in relazione alle nuove relazioni sindacali, sia in riferimento all’applicazione di adeguati sistemi di valutazione.

Obiettivo del tavolo di lavoro è pertanto facilitare la conoscenza del Decreto Legislativo 150/2009 presso la dirigenza delle Camere di Commercio, soprattutto sui versanti della valutazione e delle relazioni sindacali, individuando modalità e strumenti di applicazione presso le differenti realtà Camerali.